Aconcagua 2014. Ha vinto el "Viento Blanco"
" Sull'Aconcagua, la cima più alta delle due Americhe e di tutto l'emisfero meridionale della Terra, le condizioni meteo possono essere estreme. L'ascensione è scandita dalle lunghe e pazienti -nonché faticose- tappe di acclimatazione perché la vetta, per soli 35 metri, non raggiunge la soglia dei 7000 metri di quota. Dopo un lungo viaggio, giorno per giorno attraverso gli scenari meravigliosi delle Ande, a questa latitudine molto desertici, ci avviciniamo alla grande montagna ed alle sue pendici. La fatica, la determinazione, il "tener duro" sono la nostra compagnia, condivisa da tutti gli altri alpinisti presenti alla base della montagna.
Lottiamo, ogni giorno percorriamo parte del tragitto. Abbiamo lasciato la confortevole sicurezza del Campo Base per salire sulla montagna ed ai campi alti, ma non sappiamo quando torneremo. Le previsioni meteo non promettono un calo del vento. Nessuno sale in vetta da giorni, e questa notizia la si legge sulle facce di tutti gli altri alpinisti. Facciamo una permanenza in alta quota fuori dalla normalità: otto giorni consecutivi a 6000 metri di quota, bloccati dal "Viento Blanco". Il gruppo si sfalda, due sono già scesi giorni prima per un sospetto edema polmonare, anche gli altri ormai sono scesi tutti al Campo Base, hanno rinunciato, vinti dal vento impalcabile che ostacola la vita. Solo in due rimangono ancora un giorno... l'ottavo giorno in alto sulla montagna.
Ecco, siamo rimasti solo Marco ed io, non sentiamo più i piedi per il freddo…le dita insensibili già ormai da alcune ore. La vetta è lì, a soli 300 metri di dislivello. Siamo partiti dal campo 3 alle cinque del mattino. Il vento micidiale, gelido e incessante da giorni, ci tormenta la parte destra del corpo, il lato della nostra marcia, tutta ancora in ombra. La temperatura è vicina ai meno 40 gradi, siamo ben equipaggiati. Sono le 9 del mattino, la cima è vicina, la vediamo. Noi siamo in forma, veloci, ancora due, massimo tre ore di cammino e saremmo in vetta. Il freddo è terribile. Sappiamo che l'Aconcagua ed il Viento Blanco ha causato congelamenti irreparabili a tanti alpinisti. Ci fermiamo un attimo, ci guardiamo negli occhi coperti dal mascherone d'alta quota e proseguiamo in silenzio quasi a volerci dare, con lo sguardo, una risposta ai nostri dubbi.
Il mio compagno ha la barba incrostata di ghiaccio, ma è il vento che ci impedisce persino di parlare, il suo rumore è assordante. A un certo punto riesco a dire a Marco: "…non sento più la punta del naso!" E Marco mi risponde urlando contro il vento: "anche io Davide…".
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